Rzeszów, dove il monumento alle lotte rivoluzionarie non vuole cadere

Rzeszów, dove il monumento alle lotte rivoluzionarie non vuole cadere

E’ l’ultimo monumento polacco dell’era comunista. L’Istituto per la Memoria Nazionale lo vorrebbe smantellare ma il sindaco di Rzeszów si rifiuta.

la città di Rzeszów con il monumento sullo sfondo
la città di Rzeszów con il monumento sullo sfondo

Un rifiuto, quello del primo cittadino di Rzeszów, che non ammette discussioni. Il Monumento alle lotte rivoluzionarie, ciclopico tributo all’ex regime, non si tocca. Resta lì dov’è, nel bel mezzo del traffico cittadino. Anzi, l’obiettivo dell’amministrazione sarebbe addirittura quello di inserirlo nella lista dei monumenti storico-artistici del paese da preservare.

L’idea di costruire questo monumento risale agli anni ’60 e fu dell’allora Primo Segretario del Comitato Provinciale del Partito Operaio Unificato polacco Wladyslaw Kruczek. L’opera rappresenta una foglia d’alloro, simbolo del sangue versato durante i moti rivoluzionari della città, con all’interno una statua realizzata da Marian Konieczny, ex rettore dell’Accademia di Belle Arti della città. I lavori iniziarono nel 1967.

Un monumento ingombrante: alla vista, al pensiero e per il portafogli

Più che un monumento è un concetto. Soldato, contadino e operaio svettano autorevoli verso l’orizzonte con tanto di bandiera rivoluzionaria che ondeggia alle loro spalle. Ma oltre a un concetto è un’opera edile. Le sue fondamenta sono costituite da pali in cemento armato della lunghezza di 10 metri e l’intero blocco è composto da 37 coppie di segmenti in calcestruzzo di oltre un metro l’uno. Non trascurabile è l’utilizzo di ben 180 kg di chiodi. L’impresa potrebbe rientrare nell’elenco delle “Meraviglie del Mondo“, non fosse per la difficoltà a definirla meraviglia.

Il monumento venne inaugurato il 1° maggio 1974, alla presenza di funzionari, amministratori, delegati, esponenti di partito e illustri veterani. Mancavano giusto gli operai, i contadini e i soldati. Il costo di costruzione fu di 10.812.926,44 , (più di 2 milioni e mezzo di euro), così suddivisi: 4.884.509 per la scultura, 12.584 per coprire gli interessi di mancato pagamento, 2.251 per il ricevimento, 1.184 per i chiodi, 291 per i caffè e tè offerti durante le riunioni e 900 per il brandy (sic!).

Le ideologie, del resto, costano.

Google Maps

Monumento alle lotte rivoluzionarie
https://goo.gl/maps/XeJJgZSM4rQ2

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